ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nato a Trieste il 16 luglio 1901 in una famiglia operaia, in giovane età si trasferì a Torino per studiare al Politecnico.
Socialista, nel 1921 aderì al PCd’I e tre anni dopo fu arrestato per attività sovversiva. Nel 1927 fu processato e inviato al confino all’isola di Ponza, da cui fu liberato nel 1931.
Negli anni Trenta visse da emigrato in Austria, Svizzera, Belgio, Lussemburgo e Francia e combatté nella 12a Brigata internazionale “Garibaldi” durante la Guerra di Spagna. Nel 1939 riparò in Francia e fu internato in un campo per prigionieri politici; rientrato in Italia, fu nuovamente confinato (a Ventotene) e in seguito imprigionato nel campo di Renicci (Arezzo).
Dopo l’8 settembre 1943 ritornò nella Venezia Giulia e riprese i contatti col PCd’I e col suo segretario federale locale Luigi Frausin, che gli assegnò dapprima il ruolo di sovrintendere alla stampa e propaganda comunista nella Venezia Giulia.
Nell’aprile 1944 si unì ai partigiani e divenne membro del comando paritetico fra le brigate “Garibaldi” e il IX Korpus sloveno; dopo lo scioglimento di tale comitato nell’agosto 1944, egli divenne il referente italiano presso il comando generale del IX Korpus.
Dopo la liberazione di Trieste fu nominato vicecomandante di piazza.
Nel dopoguerra divenne un funzionario di partito che lavorò dapprima a Bolzano e poi a Trieste; parallelamente si dedicò alla ricerca storica.
Bibliografia
- P. Karlsen, voce Giorgio Iaksetich, in Id. (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022