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ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI

Nato a Firenze il 13 marzo 1899 in una famiglia modestissima, ombrellaio e poi falegname di professione, nel 1920 aderì al PSI mentre l’anno seguente fu tra i fondatori della Federazione giovanile del PCd’I. Nel 1926 fu arrestato e condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione ma nel 1932 ritornò in libertà a seguito dell’amnistia.
Fu l’artefice della ricostituzione del PCd’I clandestino a Firenze mentre nel 1934 fuggì in Francia, dove si unì all’emigrazione comunista lì presente.
Due anni dopo si recò in Spagna per combattere nella guerra civile tra le Brigate Internazionali mentre nel 1937 ritornò in Italia per riorganizzare il lavoro clandestino del PCd’I. nel 1943 fu inviato dal partito in Friuli, dove svolse il ruolo di responsabile politico e militare del PCI.
Fu in seguito scelto per essere uno dei membri del Triumvirato insurrezionale veneto e si occupò direttamente dei rapporti coi partigiani sloveni. Agli inizi del 1945 Luigi Longo lo chiamò a Milano per essere un suo stretto collaboratore al comando generale del CVL.
Fu nel commando che fucilò Mussolini a Dongo il 28 aprile 1945.
Nel dopoguerra continuò a ricoprire incarichi nel PCI tanto a livello locale (come segretario della federazione comunista di Padova) quanto nazionale (membro del Comitato Centrale e dell’ufficio di presidenza della Commissione Centrale di Controllo).
Morì a Lubiana nel 1973.

Bibliografia

  • Spriano, Storia del Partito comunista italiano, voll. I-V, Einaudi, Torino 1967-1975, ad nomen
  • Gasparri, voce Lampredi Aldo, in F. Andreucci, T. Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico. 1853-1943, vol. III, Editori Riuniti, Roma 1977, ad vocem

     

  • G. Gallo, La Resistenza in Friuli. 1943-1945, IFSML, Udine 1988, ad nomen

Aldo Lampredi (Wikipedia, ad vocem)