Pagnini Cesare

Nato a Trieste il 19 marzo 1899 in una famiglia della media borghesia urbana originaria delle Marche, combatté nell’esercito austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale ma nel 1918 passò informazioni all’intelligence militare italiana che sembra abbiano aiutato l’esercito italiano a progettare efficacemente la Battaglia di Vittorio Veneto (ottobre-novembre 1918).
Dopo la guerra si laureò in Giurisprudenza all’Università di Padova ed esercitò la professione forense, mentre nel 1926 si iscrisse al PNF.
Con la costituzione dell’OZAK, il suo nome fu proposto da parte della classe imprenditoriale cittadina alle autorità tedesche come podestà di Trieste, carica che gli fu conferita.
Durante il periodo podestarile egli strinse buoni rapporti col vescovo Antonio Santin e parallelamente tesse rapporti sottobanco col colonnello Antonio Fonda Savio, esponente del CLN triestino e comandante dei partigiani triestini affiliati al CVL.
Secondo un suo rapporto datato maggio 1945, durante il suo incarico egli funse da intermediario tra il CLN e l’OF. Grazie a questi contatti, nel dopoguerra Pagnini fu assolto nel processo che lo vide accusato di collaborazionismo.
Riprese a effettuare la professione forense e parallelamente si dedicò all’attività storiografica.
Morì a Trieste il 9 novembre 1989.