ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nato a Sankt Veit an der Glan (Austria-Ungheria, oggi Austria) il 28 luglio 1903 in una famiglia del ceto medio di tradizione pangermanista, conseguì il dottorato di ricerca in Giurisprudenza all’Università di Graz nel 1926.
Già nel 1922 aveva aderito alle SA mentre undici anni dopo entrò nelle SS.
Fu tra i protagonisti dell’Anschluss, a cui seguì la nomina a Gauleiter (governatore) del Salisburghese, l’elezione a deputato nel Reichstag a Berlino e la nomina a Gauleiter della Carinzia, responsabile dell’amministrazione anche della Carniola a seguito dello smembramento della Jugoslavia seguente alla sua invasione da parte tedesca e italiana.
Nel 1943, costituito l’OZAK, Rainer fu scelto come commissario supremo.
Nel 1945 tornò in Carinzia; catturato dai britannici, fu dapprima condotto a Norimberga per essere coinvolto come testimone a discarico di Arthur Seyss-Inquart nel processo del 1946, poi fu estradato in Jugoslavia, dove fu processato dalla corte marziale di Lubiana per crimini di guerra e pertanto condannato a morte tramite impiccagione.
La sentenza fu eseguita il 19 luglio 1947, mentre secondo altre fonti essa avvenne nel 1950 o nel 1952.
Bibliografia
- Matta, voce Joseph Oberhauser, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022
- M. Williams, Friedrich Rainer e Odilo Globocnik. L’amicizia insolita e i ruoli sinistri di due nazisti tipici, in “Qualestoria”, 1, 1997, pp. 141-175