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ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI

Nato a Prato il 22 aprile 1892, interventista, partecipò alla Prima Guerra Mondiale ottenendo il grado di tenente.
Dopo la guerra fu tra gli animatori dello squadrismo fiorentino.
Nel 1923 Tamburini venne nominato console della 92ª legione della Milizia “Francesco Ferrucci”. Dopo aver vissuto all’estero nella prima metà degli anni Trenta come console, iniziò una carriera prefettizia: nel 1936 fu prefetto di Avellino, nel 1939 di Ancona e dal 1941 al 1943 di Trieste.
Dopo la caduta del fascismo aderì alla RSI e ne divenne il capo della polizia.
Accusato di arricchimento illecito, fu arrestato dai tedeschi e deportato a Dachau, mentre nel 1945 fu trasferito con altri illustri detenuti (tra cui l’ex presidente francese Léon Blum) a Villabassa in Alto Adige, dove fu liberato dagli Alleati il 4 maggio 1945, che a loro volta lo reclusero per il suo coinvolgimento nel regime di Mussolini.
Amnistiato nel 1946, riparò a Buenos Aires e si ritrasferì a Roma soltanto negli anni Cinquanta, dove morì nel 1957.

Bibliografia

  • Pacor, Confine orientale. Questione nazionale e Resistenza nel Friuli e Venezia Giulia, Feltrinelli, Milano 1964, ad nomen

  • Fogar, Trieste in guerra 1940-1945. Società e Resistenza, IRSML FVG, Trieste 1999, p. 35

  • M. Millan, Squadrismo e squadristi nella dittatura fascista, Viella, Roma 2014, ad nomen

Tullio Tamburini (Wikipedia, ad vocem)