ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nato a Pola (oggi Croazia) il 13 giugno 1921, durante la Seconda Guerra Mondiale prestò servizio come tenente nel Reggimento Lancieri “Novara” e dopo l’8 settembre 1943, grazie alla sua conoscenza del tedesco, fu inviato a Berlino come interprete al fianco del generale Emilio Canevari nell’ambito delle trattative volte alla costituzione di un esercito repubblicano formato da ex internati militari italiani. Ritornato in Italia, Borsatti si arruolò volontario nei reparti ausiliari della SS-Polizei.
Fu scelto come comandante del plotone della Brigata SS-Cacciatori del Carso che da settembre 1944 fu di stanza presso la caserma “Piave” di Palmanova, dove rimase fino alla seconda metà del mese di dicembre 1944, quando fu trasferito a Venzone e poi a Colloredo di Montalbano.
Il 28 aprile 1945 fu arrestato a Udine con l’accusa di essere stato mandante e in alcuni casi anche esecutore di crimini a danno della popolazione e dei combattenti della Resistenza.
Sette giorni dopo fu processato e condannato a morte dal Tribunale del Popolo istituito nella seduta del 1° maggio 1945 dal CLN di Udine.
La sentenza fu eseguita il giorno seguente ovvero il 6 maggio.
Bibliografia
- Pacor, Confine orientale. Questione nazionale e Resistenza nel Friuli e Venezia Giulia, Feltrinelli, Milano 1964, ad nomem
- Gallo, La Resistenza in Friuli. 1943-1945, IFSML, Udine 1988, ad nomen
- I. Bolzon, Repressione antipartigiana in Friuli. La Caserma “Piave” di Palmanova e i processi del dopoguerra, Kappa Vu, Udine 2012, pp. 36-38
Odorico Borsatti (dal sito MediaArchiveFVG, codice fotografia FFANPIUD_1107)