Dal settembre 1944 all’aprile 1945, la caserma “Piave” (ubicata in Contrada Garzoni 31 – attuale sede comunale della Protezione Civile – presso la Polveriera Garzoni, all’interno dei bastioni) fu la sede di un plotone delle SS composto da italiani e tedeschi supervisionato dall’SS-Hauptsturmführer Herbert Pakebush.
I responsabili operativi di tale centro avente lo scopo di debellare la lotta partigiana nella Bassa friulana furono il tenente delle SS Odorico Borsatti e il comandante Ernesto Ruggiero della 2a compagnia del 1° battaglione del 5° reggimento della MDT.
Tale caserma fu istituita a Palmanova perché la Bassa friulana fu una delle aree del Friuli in cui la Resistenza fu meglio articolata (non a caso vi era stato costituito un Comando unificato garibaldino-osovano). Un ulteriore elemento che sicuramente avrà inciso sulla scelta di istituire lì tale caserma fu la posizione strategica di Palmanova, pressoché equidistante da Udine, Gorizia e Monfalcone.
La “Piave” non fu solo sede operativa e logistica congiunta delle SS e della MDT: fu anche (e soprattutto) luogo di detenzione e torture di partigiani e civili ritenuti essere fiancheggiatori dei resistenti.
In totale furono 543 i detenuti, 231 dei quali vi trovarono la morte. Oggi parte della caserma è stata scelta per ospitare il Museo Regionale della Resistenza.
Bibliografia
- F. Tenca Montini, voce Palmanova: la caserma “Piave”, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1944, Gaspari, Udine 2022
- I. Bolzon, Repressione antipartigiana in Friuli. La “caserma Piave” di Palmanova e i processi del dopoguerra, Kappa Vu, Udine 2012.