Trieste: sedi dell’Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza

Dal giugno 1942 all’aprile 1945 operò a Trieste l’Ispettorato Speciale di PS per la Venezia Giulia (dapprima noto come “generale”, assunse la denominazione definitiva nel gennaio 1943).
Si trattò di un organismo di pubblica sicurezza interforze non ordinario, dipendente dal Ministero dell’Interno (durante l’OZAK dalla Gestapo), preposto alla lotta ai partigiani e anche all’individuazione degli ebrei; fu quindi a tutti gli effetti un organismo ausiliario della Gestapo.
Al comando fu posto il questore Giuseppe Gueli (in precedenza posto ai vertici di un’altra struttura non ordinaria, l’Ispettorato Generale di PS in Sicilia, volto a reprimere la mafia e il separatismo), anche se sembra che il vero capo delle operazioni sia stato il vicecommissario Gaetano Collotti (non a caso tra i partigiani l’Ispettorato era noto come “banda Collotti”), che coordinò l’azione antipartigiana di tale organismo contemplando l’uso assiduo della tortura come mezzo per estorcere informazioni ai prigionieri.
La sede fu dapprima in via Bellosguardo 8 all’incrocio con via don Giovanni Minzoni (in un edificio in seguito demolito), poi (dal gennaio 1945) in via Cologna 6, in quelle che furono note come “ville tristi”. Attualmente le celle nei sotterranei dell’edificio in via Cologna sono gestite dall’ANPI-VZPI di Trieste.