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Alla fine di agosto 1944, a seguito della liberazione di Nimis (Prealpi Giulie), i partigiani della Divisione Garibaldi-Osoppo “Natisone” riuscirono a creare una seconda zona libera in Friuli, molto più piccola di quella carnica dato che l’area si estendeva su 300 km2 e al suo interno vivevano circa 20.000 persone. I principali centri furono Nimis, Attimis, Faedis, Vedronza, Taipana e Lusevera.
Nonostante la scarsa estensione, tale zona libera fu molto rilevante dal punto di vista strategico dato che copriva un’area favorevole per attaccare importanti vie di comunicazione come la ferrovia Pontebbana e le strade che collegavano Udine e Cividale del Friuli. Per la sua rilevanza strategica, quest’area fu controllata da un comando militare espressione delle formazioni garibaldine e osovane che l’avevano creata.
Ciononostante furono costituiti CLN nei paesi liberati che incentivarono riunioni tra i capifamiglia per discutere dei problemi economici, eleggere sindaco e giunta (a Nimis) e nominare gli amministratori (ad Attimis). Alla fine di settembre 1944, con l’Operazione Klagenfurt, fu posto fine a questa esperienza di autogoverno partigiano.

Bibliografia

  • A. Buvoli, F. Cecotti, L. Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia: una Resistenza di confine 1943-1945, Istituto regionale storia movimento liberazione, Istituto friulano Storia Movimento Liberazione, Istituto provinciale Storia Movimento Liberazione, Centro isontino di ricerca “Leopoldo Gasparini”, Trieste – Udine – Pordenone – Gradisca d’Isonzo 2006, pp. 98-101

  • G.C. Bertuzzi, voce Le zone libere della Carnia e Alto Friuli e del Friuli orientale, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022

  • A. Buvoli, A. Zannini (a cura di), Estate-autunno 1944. La Zona libera partigiana del Friuli orientale, il Mulino, Bologna 2016