Nel settembre 1942, uno stabilimento tessile dismesso presente nella frazione di Poggio Terzarmata (Sagrado, Gorizia – anche nota come Sdraussina) fu trasformato in un campo di internamento gestito dalla Pubblica Sicurezza, mentre un reparto del Regio Esercito coadiuvato da un manipolo di camicie nere provvedeva alla vigilanza.
A differenza dei campi di Gonars e di Visco, quello di Poggio Terzarmata fu sensibilmente più piccolo (poteva contenere 300 persone), fu pensato per internarvi prigionieri politici italiani (e famiglie) e come campo transitorio.
Si calcola che un migliaio di persone sia stata reclusa, per periodi più o meno brevi, in questo campo angusto formato da cameroni arredati con panche e pagliericci, dove ai prigionieri era consentita soltanto un’ora d’aria al giorno in un cortile recintato da un muro alto quattro metri, mentre per le restanti 23 furono costretti a vivere in ambienti sovraffollati, dove il cibo scarseggiava e non c’era adeguata assistenza sanitaria.
Il campo fu dismesso definitivamente dopo l’8 settembre 1943.
Bibliografia
- C.S. Capogreco, I campi del duce. L’internamento civile nell’Italia fascista (1940-1943), Einaudi, Torino 2004, p. 267
- G. Fogar, Il campo di Sdraussina (Poggio III Armata – prov. di Gorizia), dattiloscritto inedito, datato 8 agosto 1974, conservato presso l’IRSREC FVG