La casa circondariale di Udine (sita in via Spalato 30) fu inaugurata nell’aprile 1925 per sostituire la vecchia struttura sita in via Treppo.
Esattamente come il Coroneo e il carcere di Gorizia, durante il regime e specialmente durante l’OZAK anche il penitenziario del capoluogo friulano fu adibito a carcere per detenuti politici (buona parte dei quali tradotti in lager nel Reich) e fu gestito direttamente dai tedeschi.
Si tratta di un edificio di tre piani a forma di croce delimitato da un muro di cinta in muratura alto quattro metri su cui era presenta una ringhiera in metallo.
Tra i detenuti politici celebri ci furono Cecilia Deganutti (in seguito trasferita a Trieste), Mario Foschiani e Mario Modotti, entrambi fucilati nel penitenziario. Sempre a Udine, le truppe di occupazione tedesche requisirono l’edificio che ospitava (e ospita tuttora) il Liceo classico “Jacopo Stellini” per adibirlo a sede locale della SD.
Poco lontano, in via Aquileia, l’ex caserma del 2° Reggimento di fanteria “Re” fu adibita a sede del comando tedesco durante i mesi di esistenza dell’OZAK.
Una sua succursale era presente a Cividale del Friuli, nella Caserma Principe Umberto (poi divenuta Caserma Francescatto, sede del 76° Fanteria Meccanizzata “Napoli”, successivamente 8 Rgt. Alpini) sita in via Fiore dei Liberi 11.
Bibliografia
- M. Pacor, Confine orientale. Questione nazionale e Resistenza nel Friuli e Venezia Giulia, Feltrinelli, Milano 1964, pp. 311-312.