Uno dei luoghi cardine del potere tedesco a Trieste durante l’OZAK fu piazza Oberdan, che era stata rimodernata negli anni Venti e Trenta attraverso la demolizione della Caserma Grande austriaca, sede dell’imperial-regio reggimento di fanteria n. 97.
Al suo posto furono costruiti una serie di edifici porticati in stile razionalista disegnati da Umberto Nordio. Tra questi il palazzo al numero civico 4, nel quale fu posta la sede OZAK della SiPo/SD (compreso il suo IV ufficio ovvero la Gestapo), mentre in una villetta in via Bonafata 3, nel rione di Barcola, fu posta una loro sede distaccata guidata dal capitano Günther Labitzke e vi lavorava una decina tra ufficiali e sottufficiali.
Nel Palazzo Rittmeyer (attuale sede del Conservatorio Giuseppe Tartini) nella limitrofa via Carlo Ghega 12, invece, aveva sede la Casa del Soldato Tedesco (Deutsche Soldatenheim), un circolo ricreativo rivolto agli ufficiali tedeschi noto perché sede dell’attentato effettuato il 22 aprile 1944 da due partigiani azeri (Mirdaməd Seyidov “Ivan Ruskij” e Mehdi Hüseynzadə “Mihailo”) attivi nel IX Korpus sloveno e della seguente strage compiuta dai tedeschi il giorno successivo, che provocò la morte di 51 detenuti politici prelevati dal Coroneo e impiccati all’interno e all’esterno del palazzo Rittmeyer, come monito per i partigiani.
Bibliografia
- T. Ferenc, La polizia tedesca nella Zona d’Operazioni “Litoriale Adriatico” 1943-1945, in “Storia contemporanea in Friuli”, 10, 1979, pp. 13-98
- G. Nemec, voce Trieste: la strage di via Ghega del 23 aprile 1944, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Trieste 2022
- Ead., Via Ghega 23 aprile 1944: una strage metropolitana, in A.M. Vinci, Il difficile cammino della Resistenza di confine. Nuove prospettive di ricerca e fonti inedite per una storia della Resistenza nel Friuli Venezia Giulia, IRSML FVG, Trieste 2016