Dall’ottobre 1943 fino al maggio 1945, nel rione periferico triestino di San Sabba nel quartiere Valmaura, il complesso in disuso adibito in precedenza alla pilatura del riso fu convertito in un lager.
Esso fu concepito come campo di transito per gli ebrei (inviati poi in lager presenti in Polonia) e campo di sterminio per gli oppositori politici, compresi i civili “rei” di fiancheggiamento dell’attività partigiana. A tal fine nel marzo 1944 l’essiccatoio preesistente fu trasformato in un forno crematorio, distrutto dagli stessi tedeschi al momento della loro fuga e quindi dell’abbandono del campo per evitare di lasciare tracce della cremazione di cadaveri.
Si stima che circa 1.450 deportati ebrei provenienti dal Triveneto e dalla Croazia transitarono per San Sabba mentre circa 2.000 furono i detenuti politici che trovarono la morte nella Risiera (anche se la stima è approssimativa in quanto, in mancanza di registri, è impossibile apprendere l’esatto numero).
La gestione del campo fu affidata alla sezione R1 dell’Abteilung R, il dipartimento incaricato di rintracciare gli ebrei e reprimere la Resistenza, mentre la Risiera fu nello specifico gestita da Joseph Oberhauser.
Bibliografia
- A. Buvoli, F. Cecotti, L. Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia: una Resistenza di confine 1943-1945, Istituto regionale storia movimento liberazione, Istituto friulano Storia Movimento Liberazione, Istituto provinciale Storia Movimento Liberazione, Centro isontino di ricerca “Leopoldo Gasparini”, Trieste – Udine – Pordenone – Gradisca d’Isonzo 2006, pp. 88-91
- T. Matta, voce Trieste: la Risiera di San Sabba, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Trieste 2022
- Id., La Risiera di San Sabba, in Un percorso tra le violenze del Novecento nella provincia di Trieste, IRSML FVG, Trieste 2007
- Id., Il lager di San Sabba. Dall’occupazione nazista al processo di Trieste, Battello stampatore, Trieste 2023