ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nata nella frazione goriziana di Sant’Andrea (Štandrež) il 14 giugno 1928 in una famiglia di contadini, si avvicinò all’antifascismo durante gli studi svolti all’Istituto commerciale di Gorizia. A seguito dell’armistizio di Cassibile decise di aderire alla Resistenza svolgendo il ruolo di staffetta e corriere: il suo primo incarico, spontaneo, fu infatti la consegna delle armi dei militari in fuga all’unità partigiana di stanza a Vertoiba (Vrtojba, oggi in Slovenia). Per questo motivo assunse il nome di battaglia “Belzostrekla”, “mitragliatrice”. Nell’aprile 1944 fu arrestata dalle SS a seguito di una delazione. Fu rilasciata dopo due mesi dal carcere di Gorizia. Arrestata nuovamente dalla X MAS nel dicembre 1944, fu trasferita in Germania due mesi dopo e fu internata dapprima nel campo di Ravensbrück, poi in quello di Bergen Belsen. Riuscì a sopravvivere all’esperienza concentrazionaria e dopo la guerra fu operaia e sindacalista nonché consigliera comunale a Gorizia, dove morì il 22 aprile 2017.
Bibliografia
- A. Di Gianantonio, voce Vilma Braini, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022
Vilma Braini (per gentile concessione di Patrizia Del Col e della famiglia Braini)