ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nato nel 1901 a Povoletto (Udine), segretario della gioventù socialista friulana nel 1920, l’anno dopo aderì al PCd’I come la maggioranza dei membri dell’ala giovanile friulana del PSI. Redattore de “Il Lavoratore” a Trieste, nel 1922 si trasferì a Udine, dove lavorò come fonditore e diresse la federazione comunista locale. Dal 1928 entrò in clandestinità sfuggendo quasi fortuitamente a un arresto. L’anno seguente espatriò in Francia, dove entrò in contatto col Centro estero del partito, che nel 1931 decise di inviarlo in Italia per cercare di ricostruire il Centro interno. Giunto a Genova, vi fu arrestato alla fine del 1931 e nel 1932 fu condannato a dodici anni di reclusione. Dopo il 25 luglio tornò in Friuli e fu tra i fondatori del Battaglione (poi Brigata) “Friuli”, di cui divenne comandante. Morì vittima di un’imboscata a Fagagna (Udine) il 12 gennaio 1944.
Bibliografia
- G.C. Bertuzzi, voce Giacinto Calligaris, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022
Giacinto Calligaris. ACS, MI, DGPS, AAGGRR, CPC, b. 954, fasc. “Calligaris Giacinto” (aut. n. 1959/2024)