ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nato a Maribor (Regno dei Serbi-Croati-Sloveni, oggi Slovenia) il 9 novembre 1921 in una famiglia slovena di Trieste che per motivi di lavoro si era trasferita dapprima a Zagabria e poi di nuovo a Trieste nel 1942. La famiglia era notoriamente antifascista: sua madre (Vera Kalister) morì nella Risiera di San Sabba nel giugno 1944, il padre fu fucilato ad Opicina il 3 aprile 1944, il fratello Cirillo, partigiano, morì in combattimento il 29 luglio 1944 a San Giacomo in Colle – Štjak. Tra i dirigenti dei GAP triestini col nome di battaglia Miha, fu catturato il 24 aprile 1945 dall’Ispettorato Speciale di PS in un’imboscata in un appartamento di via Gatteri a Trieste. L’arresto avvenne al termine di una sparatoria durante la quale Dekleva fu ferito dopo aver ucciso un brigadiere. A causa della ferita, egli fu ricoverato all’Ospedale Maggiore e vi rimase due mesi, riuscendo così a evitare ulteriori conseguenze da parte dell’Ispettorato dato che alla fine di aprile i suoi agenti fuggirono da Trieste a causa dell’arrivo dei partigiani. Per la morte del brigadiere, nel 1954 Dekleva fu sottoposto a processo per il reato di omicidio ma non fu condannato dato che il reato era coperto da amnistia.
Bibliografia
- Pacor, Confine orientale. Questione nazionale e Resistenza nel Friuli e Venezia Giulia, Feltrinelli, Milano 1964, ad nomen
- C. Cernigoi, La “Banda Collotti”. Storia di un corpo di repressione al confine orientale d’Italia, Kappa Vu, Udine 2013, pp. 198-200
Dekleva Igor (ASTS, Questura di Trieste, Casellario di Polizia Giudiziaria, b. 260, fasc. “Dekleva Igor”)