Solieri Ermanno (Marino)

Nato a Trieste il 27 febbraio 1910, fonditore meccanico, attivo nelle file del PCd’I già negli anni Trenta, fu condannato dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato a 4 anni di reclusione (di cui due condonati ai sensi del Regio Decreto n. 1511/1034) in quanto coinvolto in attività sovversiva.
Scontata la pena a Turi (Bari), trovò impiego presso la sede di Ferrara dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni.
Nell’ottobre 1940 si trasferì a Padova e il mese seguente a Trieste.
Attivo nella Resistenza comunista a Trieste e nell’Istria nord-occidentale, gestì insieme a Vincenzo A. Gigante “Ugo” il processo di dissolvimento del PCI nel KPH a Fiume e dintorni tra la fine del 1943 e gli inizi del 1944.
Nel maggio 1944 divenne segretario per gli italiani del Comitato circondariale di Unità Operaia mentre in luglio, responsabile dell’organizzazione del PCI a Trieste, appoggiò le richieste del KPS di unificare dal punto di vista politico e organizzativo il PCI e il KPS a Trieste, scontrandosi in questo modo con Gigante, contrario.
Arrestato nel novembre 1944 a Trieste, fu inviato nei lager di Mauthausen e di Gusen, dove rimase dieci mesi. Nell’immediato dopoguerra fu tra i dirigenti dei Sindacati Unici di Trieste; costretto a riparare in Jugoslavia per sottrarsi al mandato d’arresto emesso dal governo provvisorio anglo-americano della Zona A del Territorio Libero di Trieste, ritornò nel capoluogo giuliano nel 1948. In quell’anno fu arrestato e condannato a 4 mesi di prigione.
In seguito riprese la sua attività politica e sindacale e morì a Velletri (Roma) il 9 settembre 1996.