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ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI

Nato il 24 dicembre 1908 nella frazione Santa Barbara di Muggia (Trieste), calzolaio, da giovane si iscrisse al PCd’I ed effettuò propaganda antifascista e slavofila nella zona, pertanto fu il destinatario di un mandato di cattura nel 1930. Riuscì a non farsi arrestare e fuggì peregrinando tra varie località giuliane, slovene, istriane e quarnerine. Nel 1932 giunse a Parigi ed ebbe rapporti col Centro estero del PCd’I, poi ritornò in Istria e riprese la sua attività antifascista. Individuato, fu arrestato e recluso in diversi penitenziari e luoghi confinari (Capodistria, Civitavecchia, Regina Coeli, Ponza e Ventotene). In quest’ultima isola conobbe Luigi Frausin, con cui instaurò un sodalizio che solo la comune morte ruppe. Entrambi, infatti, dopo l’8 settembre 1943 tornarono in Venezia Giulia e ristrutturarono la federazione giuliana del PCd’I, retta allora da Davilla (Vincenzo Marcon). Kolarič divenne responsabile del lavoro militare della federazione giuliana e contribuì alla nascita dei GAP a Trieste. Arrestato nei pressi di Monfalcone nel maggio 1944, fu condotto alla Risiera di San Sabba, dove fu fucilato nel settembre 1944.

Bibliografia

  • G. Manenti, voce Natale Kolarič, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022

  • Idd., «Si soffre ma si tace». Luigi Frausin, Natale Kolarič: comunisti e resistenti, IRSREC FVG, Trieste 2019