ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI
Nato il 9 febbraio 1889 a Cittavecchia (Stari Grad) nell’isola dalmata di Lesina nell’allora impero austro-ungarico (oggi Croazia), si laureò in Giurisprudenza all’Università di Graz e nel 1919 si trasferì a Roma, dove entrò in contatto col PPI, di cui divenne uno dei dirigenti triestini a seguito del suo trasferimento a Trieste nel 1921. Tre anni dopo fu candidato alle elezioni politiche e successivamente divenne il referente giuliano degli aventiniani nonché membro del Comitato delle opposizioni. Dopo il 25 luglio 1943 fu tra i promotori del Fronte democratico antifascista insieme al socialista Edmondo Puecher, al comunista Zeffirino Pisoni, al liberale Giovanni Gandusio e all’azionista Gabriele Foschiatti. I membri di tale fronte furono arrestati dai tedeschi il 19 settembre 1943 e deportati a Dachau il 26 gennaio 1944. Tanasco riuscì a sopravvivere all’internamento e nel dopoguerra svolse attività politica nelle file della DC ricoprendo ruoli di responsabilità a livello provinciale (presidente della provincia) e nazionale (deputato). Morì a Trieste il 6 novembre 1971.
Bibliografia
- R. Pupo, voce Giovanni Tanasco, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022