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ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI

Nato a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) il 14 giugno 1912 in una famiglia operaia, lavorò nel cantiere navale di Monfalcone, dove maturò la sua adesione al comunismo. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale decise di trasferirsi con la famiglia a Vipulzano, sul Collio sloveno, perché ritenne che per vincere il nazifascismo fosse necessario intensificare la collaborazione tra gli antifascisti italiani e gli sloveni dato che questi ultimi avevano maturato un’esperienza maggiore dal punto di vista militare e cospirativo. Dopo aver partecipato alla battaglia di Gorizia divenne comandante del Battaglione “Mazzini” e poi della Divisione “Garibaldi-Natisone” e fu tra i fondatori della Zona libera del Friuli orientale (luglio-settembre 1944). In quanto dirigente della “Garibaldi-Natisone” la seguì in Slovenia dopo gli accordi che prevedevano il passaggio di quest’ultima alle dipendenze del IX Korpus sloveno. Dopo la guerra fu tra gli imputati per l’eccidio di Porzûs ma fu assolto nel 1954 dalla Corte d’appello di Firenze. In seguito divenne presidente dell’ANPI e compì studi sulla Resistenza in Friuli Venezia Giulia, con un focus particolare sulle vicende che lo avevano visto protagonista. Morì ad Aviano (Pordenone) nell’ottobre 1988.

Bibliografia

  • Di Gianantonio, voce Mario Fantini, in P. Karlsen (a cura di), Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica. 1941-1945, Gaspari, Udine 2022

  • L. Patat, Mario Fantini «Sasso». Comandante della divisione «Garibaldi Natisone», IFSML, Udine 1999

Mario Fantini con don Redento Bello (primi due) a Udine nel 1944 (dal sito MediaArchiveFVG, codice fotografia FFANPIUD_1119. Archivio fotografico della sezione ANPI di Udine).