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ANTIFASCISTI E MILITARI COLLABORATORI DEI PARTIGIANI

Nato a Muggia (Trieste) il 2 gennaio 1910, operaio tracciatore, comunista, nipote di Luigi Frausin. Fu condannato a cinque anni di reclusione dal Tribunale speciale per la sua attività antifascista e fu pertanto recluso nel carcere di Civitavecchia. Dopo l’8 settembre 1943 tornò a Trieste e partecipò attivamente alla Resistenza nelle file del PCI, dapprima diretto da Davilla (Vincenzo Marcon) e poi da Franz (Luigi Frausin). Sembra che Davilla abbia espulso Giorgio dalla federazione comunista di Trieste per ragioni non chiare, il che fu un elemento che acuì l’astio tra Marcon e Luigi Frausin. Giorgio fu il referente del partito per la “settima zona” (cantieri di Monfalcone e Muggia) della ripartizione della rete comunista giuliana e fu l’organizzatore del Centro di informazioni partigiano, il “servizio di intelligence” della federazione giuliana del PCI avente sede in via delle Linfe a Trieste. Il 14 agosto 1944 fu arrestato nei pressi di piazza Unità dagli agenti dell’Ispettorato Speciale di PS; il suo arresto comportò la caduta nelle mani dell’ispettorato dell’archivio dei GAP triestini e morì nella Risiera di San Sabba il mese seguente.

Bibliografia

  • ACS, MI, DGPS, AAGGRR, CPC, b. 2175, fasc. “Frausin Giorgio”

  • Spriano, Storia del Partito comunista italiano, voll. I-II, V, Einaudi, Torino 1967-1969, 1975, ad nomen

  • Ursini Uršič, Attraverso Trieste. Un rivoluzionario pacifista in una città di frontiera, Studio i, Roma 1996, ad nomen

  • P. Karlsen, L.G. Manenti, «Si soffre ma si tace». Luigi Frausin, Natale Kolarič: comunisti e resistenti, IRSREC FVG, Trieste 2019, ad nomen