La battaglia di Nimis fu uno degli eventi più significativi tra quelli collegati alla storia della Zona libera del Friuli orientale.
Più di 700 cosacchi erano stati inviati tra Nimis e Torlano per contrattaccare le forze partigiane presenti in loco. Il loro arrivo fu un elemento che spinse la popolazione locale a schierarsi senza esitazione al fianco delle forze partigiane, organizzate in diversi battaglioni e brigate: il “Tarcento” (che ebbe il compito di bloccare San Gervasio e la strada che collegava Nimis ad Attimis), i battaglioni “Verrucchi” e “Manin” (che si schierarono tra i torrenti Lagna e Cornappo), la Brigata “Osoppo” (che svolse compiti di protezione).
Gli scontri iniziati il 20 agosto si svolsero alternando momenti di assalto e stasi e videro la vittoria dei partigiani, che costrinsero i cosacchi (coadiuvati anche da contingenti tedeschi dotati di mezzi corazzati e di unità collaborazioniste fasciste) a ripiegare su Nimis la sera del 24 agosto.
Il giorno seguente, in reazione alla sconfitta, una colonna della Divisione “Karstjäger” effettuò il rastrellamento del vicino centro di Torlano (frazione di Nimis) e diede vita a una vera e propria strage di civili.
Nel frattempo i partigiani, ricevuti rinforzi logistici, riuscirono a sferrare l’assalto finale a Nimis, che fu liberata all’alba del 31 agosto.
Bibliografia
- Di Giusto, Operationszone Adriatisches Küsterland. Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana durante l’occupazione tedesca 1943-1945, IFSML, Udine 2005, pp. 518-519
- Liuzzi, Violenza e repressione nazista nel Litorale Adriatico. 1943-1945, IRSML FVG, Trieste 2014, p. 320
- A. Buvoli, La realizzazione della Zona libera del Friuli orientale. Dall’unificazione dei comandi Garibaldi e Osoppo alle principali operazioni militari, in A. Buvoli, A. Zannini (a cura di), Estate-autunno 1944. La Zona libera partigiana del Friuli orientale, il Mulino, Bologna 2016, pp. 46-47