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Liberazione di Udine (26 aprile – 1° maggio 1945)

L’approssimarsi degli anglo-americani fu l’evento che spinse garibaldini e osovani a concentrare i propri sforzi per liberare il capoluogo friulano, in prossimità del quale giunsero da nord le brigate garibaldine “Bortolotti” e “Picelli-Tagliamento” oltre al Centro di mobilitazione “Natisone” e la 1a e 3a Brigata “Osoppo” nonché la Brigata “Miglioranza”, mentre da sud si approssimarono a Udine le brigate garibaldine “Calligaris”, “Modotti” e “Zorzini”. Il primo reparto partigiano a entrare in città già il 26 aprile fu il gruppo Brigate Garibaldi Udine “Mario Foschiani”.
Nei giorni seguenti penetrarono nel capoluogo le brigate “Bortolotti”, “Modotti” e “Zorzini” e “Udine” (componenti la Divisione “Mario Foschiani”, per un totale di 2017 uomini), che impegnarono i tedeschi in diversi scontri specialmente in via Volturno, via Martignacco, piazza Umberto (oggi piazza 1° Maggio), presso la stazione centrale e nel Villaggio San Domenico, dove fu posta la sede del comando unico da cui dipendevano le cinque Divisioni garibaldine e le quattro osovane del Friuli.
Tra il 28 e il 29 aprile giunsero anche le forze del Centro di mobilitazione della “Natisone” e la Brigata “Picelli-Tagliamento”. Gli ultimi scontri in città avvennero la notte del 30 e alle ore 9 del giorno seguente Udine risultò essere completamente liberata. Alle 15.30 di quel giorno giunse in città una colonna neozelandese.  

Bibliografia

  • A. Buvoli, F. Cecotti, L. Patat (a cura di), Atlante storico della lotta di liberazione italiana nel Friuli Venezia Giulia: una Resistenza di confine 1943-1945, Istituto regionale storia movimento liberazione, Istituto friulano Storia Movimento Liberazione, Istituto provinciale Storia Movimento Liberazione, Centro isontino di ricerca “Leopoldo Gasparini”, Trieste – Udine – Pordenone – Gradisca d’Isonzo 2006, pp. 152-153

  • G. Gallo, La Resistenza in Friuli. 1943-1945, IFSML, Udine 1988, pp. 258-260